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Intonaco: tutto ciò che devi sapere

intonaco

L’intonaco è un materiale da costruzione che ha una grande importanza nell’edilizia e nella decorazione degli edifici. Si tratta di un rivestimento che viene applicato alle pareti interne ed esterne degli edifici per proteggerle dagli agenti atmosferici, dall’acqua, dal vento e dal fuoco, nonché per offrire un isolamento termico e acustico. In questo articolo, scoprirai tutto ciò che devi sapere sull’intonaco, dalla sua composizione ai tipi di intonaco disponibili, dall’applicazione alla manutenzione. Approfondiremo i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo dell’intonaco e forniremo consigli utili sulla scelta del tipo di intonaco più adatto alle tue esigenze. Parleremo anche di costi dell’intonacatura. Se sei alla ricerca di informazioni esaustive sull’intonaco, sei nel posto giusto.

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Definizione dell’intonaco

L’intonaco è un materiale da costruzione costituito da una miscela di materiali inerti, come sabbia e polveri di marmo o calcare, e di leganti, come calce, gesso o cemento, mescolati con acqua per ottenere una pasta omogenea che viene applicata alle pareti interne ed esterne degli edifici. L’intonaco viene utilizzato per creare una superficie liscia e uniforme sulle pareti grezze, per proteggere le pareti dagli agenti atmosferici, come l’acqua e il vento, per fornire un isolamento termico e acustico e per scopi decorativi. L’intonacatura è una tecnica di finitura delle pareti che ha una lunga storia nell’edilizia, e ancora oggi è ampiamente utilizzata in tutto il mondo.

Cos’è l’Intonaco

L’intonaco è un rivestimento murario essenziale per la protezione contro elementi nocivi esterni. Questo strato protettivo è creato mescolando malta e un agente legante, come il cemento nelle malte cementizie, che garantisce un’adesione ottimale al muro. L’intonaco solitamente include additivi, necessari per rafforzare la resistenza, e pigmenti per ottenere il colore desiderato. In base al tipo di legante utilizzato, è possibile ottenere intonaci impermeabili o idrorepellenti.
L’intonaco tradizionale è una malta che incorpora sabbia selezionata, con granuli non più grandi di 2 millimetri, e un legante che indurisce il composto. Gli intonaci moderni includono degli additivi come cellulosa o amido per migliorarne le proprietà. La sabbia può essere di tipo calcareo o siliceo, naturale o frantumato.
L’intonaco si compone in particolare di più strati con funzioni distinte, che insieme formano un rivestimento di spessore variabile tra 1,5 e 2 centimetri, e in casi eccezionali fino a 10 centimetri, di seguito la descrizione degli strati:

  • Rinzaffo: È lo strato base che aderisce alla muratura, coprendo circa il 60-80% della superficie con una granulometria grossolana per fornire aderenza agli strati successivi. È il più resistente alle sollecitazioni fisiche.
  • Arriccio: Con una granulometria media di circa 1,5 millimetri, questo strato di spessore da 1,5 a 2 centimetri funge da scheletro dell’intonaco, livellando la superficie e agendo come barriera protettiva.
  • Intonachino: Lo strato finale, con granuli sotto gli 800 micron e spessore inferiore ai 3 millimetri, protegge e abbellisce l’intonaco. In passato era usato per pitture a fresco, mentre oggi si utilizzano stucchi a base di cemento o gesso per ottenere una finitura liscia e uniforme.

Breve storia dell’utilizzo dell’intonaco

L’utilizzo dell’intonaco come rivestimento per le pareti risale all’antichità, e sono state trovate tracce di intonaco in siti archeologici di civiltà come quella egizia, greca e romana. Nella storia dell’architettura medievale, l’intonaco veniva spesso utilizzato per decorare chiese e palazzi signorili, dove veniva applicato e decorato a mano da abili artigiani. Con l’avvento dell’era moderna, l’intonaco è stato utilizzato anche per scopi pratici, come l’isolamento termico e acustico degli edifici, e come soluzione economica e duratura per la finitura delle pareti. Oggi, l’intonaco viene utilizzato in tutto il mondo per la sua versatilità e la sua capacità di offrire protezione, isolamento termico e acustico e decorazione alle pareti degli edifici.

Scopo e funzione dell’intonaco

Lo scopo principale dell’intonaco è quello di proteggere le pareti degli edifici dagli agenti atmosferici, come la pioggia e il vento, e dagli agenti chimici, come l’inquinamento. Inoltre fornisce un’importante funzione di isolamento termico ed acustico, migliorando il comfort abitativo degli ambienti interni.

L’intonaco viene inoltre utilizzato per ottenere una superficie liscia ed uniforme sulle pareti grezze e irregolari, consentendo una maggiore precisione nell’applicazione di pitture, carta da parati o altri rivestimenti decorativi.

Infine può essere utilizzato come elemento decorativo in sé, grazie alla possibilità di colorazione, texture e finiture varie, offrendo una vasta gamma di opzioni di design per personalizzare gli ambienti.

Materiali utilizzati per l’intonaco

La scelta dei materiali utilizzati per la composizione dell’intonaco è fondamentale per garantirne la qualità, la durabilità e le proprietà estetiche. Esistono diverse tipologie di intonaco, che variano in base ai materiali utilizzati e alle loro proporzioni. Vediamo in dettaglio i materiali più comunemente utilizzati per l’intonaco, le loro caratteristiche e le loro applicazioni. Scoprirai come la scelta dei materiali influisce sulle proprietà dell’intonaco e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ciascun tipo di intonaco.

Calce

La calce è uno dei materiali più antichi e comuni utilizzati per la composizione dell’intonaco. La sua origine risale all’antichità, dove veniva estratta dalle cave di pietra calcarea e utilizzata come materiale da costruzione. La calce può essere utilizzata sia come legante che come inerte nell’intonaco, a seconda delle proporzioni e delle esigenze del progetto.

Come legante, la calce è in grado di legare tra loro gli inerti, creando una pasta omogenea e facilmente lavorabile. Inoltre, la calce ha proprietà idrorepellenti e fungicidi, che la rendono un materiale ideale per la protezione delle pareti. Grazie alla sua natura alcalina, la calce può anche contribuire a prevenire la formazione di muffe e funghi sulle pareti.

Come inerte, la calce viene utilizzata in miscela con altri materiali come la sabbia o la terra cruda, per creare un intonaco di tipo naturale. In questo caso, la calce agisce come un materiale poroso e traspirante, consentendo alla parete di “respirare” e di evitare la formazione di umidità e condensa.

Gesso

Il gesso è un altro materiale comunemente utilizzato per la composizione dell’intonaco. Si tratta di una roccia sedimentaria composta principalmente da solfato di calcio idrato, che viene estratto dalle cave e successivamente trasformato in polvere fine.

Come legante, il gesso è in grado di creare un intonaco resistente e facile da lavorare, con un’ottima adesione alle superfici. Grazie alle sue proprietà termoacustiche, il gesso è in grado di assorbire e isolare i rumori e il calore, rendendo l’intonaco ideale per le pareti interne.

Tuttavia, l‘intonaco a base di gesso presenta alcune limitazioni. In particolare, il gesso è molto sensibile all’umidità e alla presenza di acqua, che possono causare la formazione di crepe e la perdita di coesione dell’intonaco. Inoltre, il gesso è meno resistente rispetto ad altri materiali come la calce, il cemento o la malta, e pertanto è spesso utilizzato solo per le pareti interne.

Cemento

Il cemento è un materiale moderno ampiamente utilizzato per la composizione dell’intonaco. Si tratta di un legante idraulico ottenuto dalla miscelazione di calce, argilla e altri minerali, che viene poi cotto ad alte temperature per creare una polvere fine.

L’intonaco a base di cemento è particolarmente resistente e duraturo, adatto per pareti esterne e interne soggette a forti sollecitazioni e alle intemperie. Il cemento è in grado di garantire un’ottima adesione alla superficie, una buona resistenza meccanica e una protezione efficace contro l’umidità e le infiltrazioni d’acqua.

Tuttavia, l’intonaco a base di cemento presenta alcune limitazioni. In particolare, il cemento non è un materiale traspirante, e pertanto può impedire alla parete di “respirare” e di eliminare l’umidità presente all’interno. Inoltre, il cemento è meno compatibile con i materiali antichi e naturali, e può creare problemi di compatibilità e di danneggiamento della superficie preesistente.

Malta di calce e malta di cemento

La malta di calce e la malta di cemento sono due tipi di intonaco molto comuni, utilizzati per le pareti interne ed esterne.

La malta di calce, come abbiamo già accennato, è composta principalmente da calce e sabbia. Grazie alle sue proprietà traspiranti e alla capacità di assorbire l’umidità, la malta di calce è ideale per le pareti esterne e per le superfici in ambiente umido, come i bagni o le cucine. Inoltre, la malta di calce è molto resistente all’usura e agli agenti atmosferici, ed è facile da lavorare.

La malta di cemento, al contrario, è composta principalmente da cemento, sabbia e acqua. Grazie alla sua resistenza meccanica, la malta di cemento è ideale per le pareti interne ed esterne soggette a forti sollecitazioni, come le pareti di sostegno o le superfici pavimentate. Tuttavia, la malta di cemento non è traspirante e può causare problemi di umidità e di condensa, specialmente in ambienti poco ventilati.

In generale, l’uso della malta di calce e della malta di cemento dipende dalle esigenze specifiche della parete e dalle condizioni climatiche dell’ambiente circostante. Inoltre, è importante prestare attenzione alla corretta preparazione della miscela, utilizzando dosi precise di calce, cemento, sabbia e acqua, per evitare la formazione di crepe o di altre imperfezioni sulla superficie dell’intonaco.

Tipi di intonaco

Esistono diversi tipi di intonacatura, ognuno dei quali è composto da materiali diversi e ha caratteristiche specifiche che lo rendono adatto a diverse esigenze.

tipi di intonaco

I diversi tipi di intonaco possono essere classificati in base alla loro composizione, alla loro destinazione d’uso e alla tecnica di applicazione. Inoltre, possono essere suddivisi in base alla loro consistenza, alla loro durezza e alla loro permeabilità all’umidità.

Scoprire i vari tipi di intonaco può aiutare a scegliere la soluzione migliore per la propria costruzione, in base alle esigenze estetiche e funzionali.

Intonaco tradizionale

L’intonaco tradizionale è una tipologia di intonaco che viene utilizzata da secoli e che si caratterizza per la sua composizione a base di materiali naturali.

Questo tipo di intonaco viene realizzato con malta di calce, sabbia e acqua, che vengono miscelati insieme per ottenere una pasta omogenea. La malta di calce utilizzata per l’intonaco tradizionale è ottenuta mediante la cottura di pietra calcarea a temperature elevate, senza l’aggiunta di additivi chimici.

L’intonaco tradizionale presenta diverse caratteristiche vantaggiose, come l’elevata permeabilità all’umidità, la buona traspirabilità, la resistenza agli agenti atmosferici e la capacità di adattarsi alla temperatura ambientale. Inoltre, questo tipo di intonaco è molto resistente e durevole, grazie alla sua capacità di ripararsi da solo dalle piccole crepe e lesioni.

Tuttavia, l’intonaco tradizionale richiede una particolare attenzione nella fase di applicazione, in quanto la malta deve essere lavorata con cura per ottenere una superficie uniforme e priva di imperfezioni. Inoltre, l’intonaco tradizionale richiede un tempo di essiccazione più lungo rispetto ad altri tipi di intonaco, e può essere soggetto a fenomeni di ritiro o fessurazione in presenza di condizioni climatiche avverse.

Nonostante questi svantaggi, l’intonaco tradizionale rimane una scelta molto diffusa in molte parti del mondo, soprattutto per le costruzioni storiche o per le abitazioni di tipo tradizionale.

Intonaco a base di gesso

L’intonaco a base di gesso è un tipo di intonaco che viene utilizzato principalmente per le finiture interne degli edifici. La sua composizione prevede l’utilizzo di gesso, sabbia e acqua, che vengono miscelati insieme per formare una pasta omogenea.

L’intonaco a base di gesso presenta diverse caratteristiche vantaggiose, come l’alta capacità di assorbimento dell’umidità e la buona traspirabilità, che lo rendono particolarmente indicato per gli ambienti interni. Inoltre, questo tipo di intonaco è molto facile da lavorare, grazie alla sua consistenza morbida e alla capacità di adattarsi alle superfici.

Tuttavia, l’intonaco a base di gesso ha anche alcune limitazioni, come la scarsa resistenza agli agenti atmosferici e alla luce solare, che lo rendono poco adatto per le finiture esterne degli edifici. Inoltre, questo tipo di intonaco è sensibile alle sollecitazioni meccaniche, e può essere soggetto a fenomeni di crepatura o fessurazione.

Per queste ragioni, l’intonaco a base di gesso viene utilizzato principalmente per le finiture interne degli edifici, come le pareti, i soffitti e gli elementi decorativi. Grazie alla sua facilità di applicazione e alla capacità di creare superfici lisce e uniformi, l’intonaco a base di gesso è una scelta molto diffusa in molti paesi del mondo, soprattutto per le costruzioni residenziali o commerciali.

Intonaco a base di calce

L’intonaco a base di calce è una tipologia di intonaco che ha una lunga storia nell’edilizia. È stato utilizzato fin dall’antichità come materiale da costruzione, grazie alle sue proprietà leganti e alla sua resistenza agli agenti atmosferici.

La composizione dell’intonaco a base di calce prevede l’utilizzo di calce idraulica o aerea, sabbia, acqua e talvolta altri additivi, come fibre vegetali o sintetiche, per migliorare le proprietà meccaniche del materiale.

L’intonaco a base di calce ha numerose proprietà vantaggiose. Innanzitutto, è altamente traspirante, permettendo al muro di “respirare” e di evitare la formazione di umidità e muffe. Inoltre, la sua elasticità permette di adattarsi ai movimenti strutturali dell’edificio senza creare fessurazioni o crepe.

Inoltre, l’intonaco a base di calce ha anche una buona resistenza al fuoco, è ecologico e può essere facilmente riciclato. Infine, l’intonaco a base di calce è anche un materiale esteticamente piacevole, grazie alla sua capacità di creare superfici lisce e uniformi, e di essere colorato con pigmenti naturali.

Per queste ragioni, l’intonaco a base di calce viene utilizzato sia per le finiture interne che per quelle esterne degli edifici, in particolare per le costruzioni storiche o tradizionali. Inoltre, grazie alla sua facilità di applicazione e alla sua lunga durata, l’intonaco a base di calce è una scelta popolare anche per le nuove costruzioni che seguono il principio della bioedilizia.

Intonaco a base di cemento

L’intonaco a base di cemento è una tipologia di intonaco molto diffusa nell’edilizia moderna. Questo tipo di intonaco è composto principalmente da cemento, sabbia e acqua.

L’intonaco a base di cemento ha molte proprietà vantaggiose. Innanzitutto, ha una grande resistenza meccanica, che lo rende adatto per applicazioni sia interne che esterne, anche in zone ad alto traffico. Inoltre, ha una buona resistenza all’acqua e alle intemperie, il che lo rende ideale per le finiture esterne.

Tuttavia, l’intonaco a base di cemento ha anche alcune limitazioni. In particolare, è poco traspirante, il che significa che può impedire la corretta ventilazione delle pareti e causare problemi di umidità e muffa. Inoltre, è un materiale rigido e poco elastico, il che significa che può essere meno adatto per le costruzioni soggette a movimenti strutturali.

Per questi motivi, l’intonaco a base di cemento viene spesso utilizzato come intonaco per le pareti esterne, dove la traspirabilità non è un fattore critico, mentre per le finiture interne si preferiscono materiali più elastici e traspiranti.

Inoltre, l’intonaco a base di cemento può essere utilizzato anche per creare effetti decorativi come superfici granulate o strutturate, grazie alla sua capacità di aderire a stampi e forme di vario tipo. Questo rende l’intonaco a base di cemento una scelta popolare per le finiture estetiche di molti edifici moderni.

Intonaco a base di resina sintetica

L’intonaco a base di resina sintetica è una tipologia di intonaco relativamente nuova e innovativa. Questo tipo di intonaco è composto principalmente da resine sintetiche, pigmenti, aggregati minerali e additivi, che gli conferiscono molte proprietà vantaggiose.

L’intonaco a base di resina sintetica ha una grande resistenza meccanica e alle intemperie, che lo rende ideale per le finiture esterne di edifici esposti a condizioni climatiche avverse. Inoltre, ha una buona resistenza all’acqua, alle macchie e alle sostanze chimiche, il che lo rende adatto per applicazioni in ambienti come ospedali, laboratori e cucine.

Inoltre, l’intonaco a base di resina sintetica è molto elastico, il che gli consente di resistere a movimenti strutturali senza crepare o staccarsi dalle pareti. Questa proprietà lo rende particolarmente adatto per edifici in zone sismiche o soggetti a vibrazioni.

Un’altra caratteristica importante dell’intonaco a base di resina sintetica è la sua elevata traspirabilità. Questo tipo di intonaco consente alla parete di respirare, prevenendo la formazione di muffe e umidità. Inoltre, l’intonaco a base di resina sintetica è resistente al fuoco, riducendo il rischio di incendi e migliorando la sicurezza dell’edificio.

Grazie alla sua versatilità, l’intonaco a base di resina sintetica viene spesso utilizzato per finiture esterne, interni di edifici commerciali e residenziali, in particolare per l’abbattimento degli inquinanti e la creazione di superfici lisce e uniformi.

Tipologie di intonaco

Nel settore dell’edilizia, esistono diverse tipologie di intonaco, ciascuna progettata per specifiche esigenze e risultati. Ecco le quattro principali categorie disponibili sul mercato:

  • Intonaco Termoisolante: Questo intonaco è ideato per ridurre gli spifferi tra mattoni e pietre, contribuendo a mantenere l’isolamento termico degli edifici. Sebbene non sia efficace quanto un cappotto termico, offre un ulteriore livello di protezione, specialmente in zone con climi freddi o per case vacanza, con il vantaggio di essere più economico rispetto al cappotto termico.
  • Intonaco Fibrorinforzante e Intonaco Armato: Entrambe le varianti mirano a rafforzare le pareti, rendendole più resistenti a crepe e sollecitazioni. L’intonaco fibrorinforzante contiene additivi strutturali, mentre l’intonaco armato incorpora una rete metallica per una maggiore solidità.
  • Intonaco Ignifugo: Questa tipologia è priva di sostanze chimiche che potrebbero rilasciare fumi o tossine in caso di incendio, rendendolo ideale per strutture pubbliche come scuole e uffici.
  • Intonaco Deumidificante: Particolarmente adatto per ambienti umidi, questo intonaco aiuta a prevenire la formazione di muffe e fioriture saline. È consigliato per chi soffre di problemi respiratori e necessita di un ambiente con aria pulita e salubre.

Queste soluzioni sono progettate per migliorare la qualità abitativa e garantire la sicurezza e il comfort all’interno degli edifici.

Si possono misurare le caratteristiche di un intonaco?

Sì, esistono diverse misure fisiche che consentono di valutare le proprietà dell’intonaco. Una delle principali misure è la porosità, ovvero la quantità di vuoti presenti nella struttura dell’intonaco. La porosità può essere misurata attraverso tecniche di analisi delle immagini o mediante l’uso di strumenti specifici, come il porometro a mercurio o il porosimetro ad aria.

Un’altra misura importante è la resistenza meccanica, ovvero la capacità dell’intonaco di resistere alle sollecitazioni esterne, come la pressione, la trazione o la flessione. La resistenza meccanica può essere misurata mediante l’uso di macchine universali di prova o di penetrometri.

Inoltre, è possibile misurare la permeabilità all’umidità, ovvero la capacità dell’intonaco di permettere il passaggio dell’umidità dall’esterno all’interno e viceversa. La permeabilità all’umidità può essere misurata attraverso tecniche di analisi termogravimetrica o mediante l’uso di camere climatiche.

La scelta della misura fisica dipende dalle proprietà specifiche dell’intonaco che si desidera valutare e dalle esigenze dell’applicazione.

Come intonacare un muro

Intonacare un muro è un’operazione importante per garantire la corretta protezione e finitura delle pareti di un edificio. L’intonaco è applicato come strato finale dopo aver preparato il muro e assicurarsi che sia solido, liscio e pulito. Ci sono diverse tecniche e materiali utilizzati per intonacare un muro, a seconda delle esigenze e delle preferenze estetiche. In questo articolo, esploreremo i passaggi fondamentali necessari per intonacare un muro, senza anticipare le fasi per garantire una comprensione completa e dettagliata dell’intero processo.

come intonacare un muro

Preparazione della parete grezza

La preparazione della parete grezza è una fase importante prima di iniziare ad intonacare un muro. Ecco i passaggi fondamentali:

  1. Pulizia: è necessario pulire la parete grezza dai detriti, dalla polvere e da eventuali tracce di vernice o intonaco vecchio. È possibile utilizzare una spazzola metallica o una spazzola a setole dure per rimuovere le parti più difficili da staccare e poi pulire la superficie con acqua e sapone neutro. In caso di muffa o umidità, è necessario trattare la parete con un prodotto specifico.
  2. Riparazioni: è necessario riparare eventuali crepe, buchi o imperfezioni della parete con del rasante. Il rasante è una miscela di calce, sabbia e altri additivi che viene steso sulla parete per uniformare la superficie e renderla liscia.
  3. Applicazione della rete: in caso di pareti particolarmente irregolari o soggette a crepe, è possibile applicare una rete in fibra di vetro. Questa rete viene stesa sulla parete prima dell’applicazione dell’intonaco per garantire una maggiore resistenza e stabilità nel tempo.

Una volta che la parete grezza è stata preparata, è possibile procedere con l’applicazione dell’intonaco.

Come si applica l’Intonaco

L’applicazione dell’intonaco segue un processo preciso per garantire una finitura liscia e uniforme. Ecco i passaggi chiave:

  • Rinzaffo: Dopo che il rinzaffo ha raggiunto la giusta consistenza, si procede con l’applicazione dell’arriccio.
  • Arriccio: Questo strato viene steso sopra il rinzaffo per ottenere superfici piane e uniformi. Si utilizza una staggia, in legno o alluminio, per controllare la planarità, ruotandola di 180° per assicurarsi che combaci in ogni punto.
  • Finitura: La superficie visibile viene rifinita con un frattazzo per ottenere una grana fissa e senza difetti. L’intonachino a grana finissima viene disteso con il frattazzo per la rifinitura finale, o si può optare per un frattazzo in spugna per un effetto rustico a buccia d’arancia.

Nell’edilizia moderna, si utilizza spesso un composto a secco chiamato premiscelato, applicato con macchine intonacatrici o manualmente. Esistono anche robot intonacatori che lavorano in tandem con queste macchine. L’intonaco premiscelato può variare nella composizione, includendo calce-cemento, gesso-calce, o calce-cemento fibrorinforzato.
L’intonaco non solo serve come rivestimento ma permette anche la realizzazione di tecniche pittoriche sofisticate come l’affresco, che richiede una rapida esecuzione a causa della velocità di presa del materiale.

Applicazione dell’intonaco a mano o con macchinari

L’intonaco può essere applicato a mano o con l’ausilio di macchinari.

L’applicazione a mano è la tecnica tradizionale e richiede l’utilizzo di una cazzuola e una regola per stendere l’intonaco sulla parete. Questa tecnica richiede maggiore precisione e attenzione da parte dell’applicatore, ma permette di ottenere un risultato più artigianale e personalizzato.

L’applicazione meccanizzata, invece, prevede l’utilizzo di macchinari come pompe o spruzzatori per proiettare l’intonaco sulla parete. Questa tecnica è molto utilizzata in edilizia per applicare l’intonaco in modo rapido e uniforme su grandi superfici.

L’applicazione con macchinari può essere particolarmente utile in caso di lavori su edifici alti o difficilmente accessibili, ma è importante sottolineare che questa tecnica richiede l’impiego di personale specializzato e attrezzature adeguate per evitare eventuali rischi per l’operatore e per gli utenti dell’edificio.

Tempo di essiccazione e curing

Dopo l’applicazione dell’intonaco, è necessario attendere il tempo di essiccazione e curing.

Il tempo di essiccazione dipende dalla tipologia di intonaco utilizzato, dalla temperatura e dall’umidità dell’ambiente. In media, il tempo di essiccazione per un intonaco tradizionale a base di calce o gesso è di circa 24-48 ore, mentre per un intonaco a base di cemento può richiedere fino a 7 giorni.

Dopo il tempo di essiccazione, è importante effettuare la fase di curing, che consiste nell’irrigare l’intonaco per alcuni giorni, al fine di evitare la formazione di fessurazioni dovute all’essiccazione eccessiva.

Il tempo di curing dipende anch’esso dalla tipologia di intonaco e dalle condizioni ambientali. In media, si consiglia di irrigare l’intonaco 2-3 volte al giorno per un periodo di 7-10 giorni.

È importante seguire attentamente le indicazioni del produttore e le normative in vigore per evitare eventuali problemi legati all’essiccazione e curing dell’intonaco.

Finitura dell’intonaco

Dopo la fase di curing, l’intonaco è pronto per la fase di finitura.

La finitura dell’intonaco consiste nella levigatura e nella rasatura dell’intonaco, al fine di ottenere una superficie uniforme e liscia. Per questa fase, si utilizzano strumenti specifici, come la spatola in acciaio inox o la frattazzo.

Inoltre, è possibile anche decorare l’intonaco mediante l’applicazione di pitture, intonachini colorati, stucchi o decorazioni in rilievo.

La scelta della finitura dipende dalle esigenze estetiche e funzionali, come la resistenza all’acqua, alle intemperie e alle muffe.

È importante seguire attentamente le istruzioni del produttore per la scelta della finitura e la sua applicazione, in modo da garantire un risultato ottimale e duraturo nel tempo.

Problemi comuni dell’intonaco e come risolverli

L’intonaco è uno dei materiali più utilizzati per la finitura delle pareti, grazie alla sua resistenza, alla versatilità e alla possibilità di personalizzare l’aspetto estetico. Tuttavia, l’intonaco può presentare alcuni problemi che possono comprometterne la qualità e la durata nel tempo. In questa sezione, vedremo quali sono i problemi comuni dell’intonaco e come affrontarli per garantire un risultato ottimale e duraturo nel tempo.

problemi intonaco come risolvereCracking e scheggiature

Uno dei problemi più comuni dell’intonaco è la formazione di crepe e scheggiature sulla superficie. Questo problema può essere causato da diversi fattori, come l’espansione e la contrazione dei materiali, la presenza di umidità, la presenza di fessure o di vuoti sotto l’intonaco.

Per risolvere questo problema, è necessario prima individuare la causa sottostante e agire di conseguenza. Ad esempio, se le crepe sono causate dall’espansione e dalla contrazione dei materiali, può essere necessario utilizzare un intonaco elastico o una malta più flessibile. In caso di presenza di fessure o di vuoti sotto l’intonaco, è necessario riempirli e livellare la superficie prima dell’applicazione dell’intonaco.

Per prevenire la formazione di crepe e scheggiature, è importante seguire attentamente le istruzioni del produttore per la preparazione della parete e l’applicazione dell’intonaco. Inoltre, è consigliabile utilizzare un intonaco di alta qualità e garantire una corretta ventilazione della stanza per evitare l’accumulo di umidità.

In ogni caso, se le crepe o le scheggiature sono già presenti, è importante intervenire tempestivamente per evitare che il problema peggiori e comprometta la qualità dell’intonaco.

Scolorimento e macchie

Lo scolorimento e la comparsa di macchie sull’intonaco possono essere causati da diversi fattori, tra cui l’esposizione a raggi UV, l’infiltrazione di acqua, la crescita di alghe e muffe, la presenza di sali solubili, la mancata pulizia dell’intonaco e l’utilizzo di materiali di bassa qualità.

Per prevenire lo scolorimento e la comparsa di macchie, è importante utilizzare intonaci di alta qualità, applicarli correttamente e proteggere la superficie dall’esposizione eccessiva ai raggi solari. Inoltre, è fondamentale prevenire l’infiltrazione di acqua attraverso la parete, ad esempio mediante l’applicazione di una barriera protettiva.

Nel caso in cui lo scolorimento o le macchie siano già presenti sull’intonaco, è possibile rimuoverli mediante la pulizia chimica o meccanica, a seconda della natura delle macchie e del tipo di intonaco utilizzato. È importante prestare attenzione alla scelta dei prodotti di pulizia, in modo da non danneggiare ulteriormente l’intonaco.

Reticolazione

La reticolazione è un problema comune dell’intonaco che si manifesta con la formazione di crepe a maglie regolari sulla superficie. Questo fenomeno è causato dalla contrazione dell’intonaco durante l’essiccazione, che può essere accentuata da fattori come la temperatura, l’umidità e la composizione del materiale.

Per prevenire la reticolazione dell’intonaco, è importante utilizzare materiali di alta qualità e seguire le istruzioni del produttore per la miscelazione e l’applicazione. Inoltre, è consigliabile lavorare con temperature e umidità controllate per ridurre la contrazione dell’intonaco.

In caso di reticolazione già presente, è possibile intervenire mediante la riparazione delle crepe e la stesura di un nuovo strato di intonaco. Tuttavia, è importante individuare e risolvere la causa del problema per prevenire la formazione di nuove crepe.

Efflorescenza

L’efflorescenza è un fenomeno che si verifica quando il sale presente nel substrato o nell’intonaco si dissolve nell’acqua e si deposita sulla superficie, formando macchie bianche o grigie. Questo problema può essere causato da diverse fonti, come l’eccessiva umidità, la presenza di acqua sotterranea, l’utilizzo di materiali di bassa qualità o la mancanza di una corretta ventilazione.

Per prevenire l’efflorescenza, è importante utilizzare materiali di alta qualità e garantire una corretta ventilazione del luogo in cui viene applicato l’intonaco. Inoltre, è consigliabile utilizzare prodotti specifici per prevenire l’assorbimento dell’acqua e limitare la penetrazione di sali.

In caso di efflorescenza già presente, è possibile rimuovere le macchie superficiali con detergenti specifici e spazzole morbide, evitando l’utilizzo di prodotti aggressivi che potrebbero danneggiare ulteriormente l’intonacatura. Tuttavia, è importante individuare e risolvere la causa del problema per prevenire la formazione di nuove macchie.

Manutenzione dell’intonaco

La manutenzione dell’intonaco è un passo importante per garantire la durata e l’integrità del rivestimento. Una buona manutenzione dell’intonacatura può prevenire la comparsa di problemi come screpolature, scheggiature, scolorimento e macchie. Inoltre, può contribuire a mantenere l’aspetto estetico del muro. La manutenzione dell’intonaco può essere eseguita in diversi modi, a seconda delle esigenze specifiche e della tipologia di intonaco utilizzata. In generale, si possono adottare le seguenti pratiche per mantenere l’intonacatura in buone condizioni:

  • Pulizia regolare: la pulizia regolare dell’intonaco può prevenire l’accumulo di sporco e detriti, che possono danneggiare il rivestimento nel tempo. È importante utilizzare prodotti delicati e non abrasivi per evitare di graffiare o danneggiare la superficie.
  • Riparazioni tempestive: eventuali danni o difetti dell’intonaco devono essere riparati tempestivamente per evitare che si aggravino e causino problemi più gravi. È importante utilizzare prodotti di riparazione specifici per l’intonaco utilizzato.
  • Applicazione di trattamenti protettivi: l’applicazione di trattamenti protettivi come sigillanti o vernici protettive può contribuire a proteggere l’intonaco dalle intemperie e dall’usura.
  • Ispezione periodica: è importante effettuare ispezioni periodiche dell’intonaco per individuare eventuali problemi o danni e intervenire tempestivamente.

In generale, la manutenzione dell’intonaco dipende dalla tipologia di intonaco utilizzata e dalle condizioni ambientali a cui è esposto. Per garantire una manutenzione efficace, è consigliabile consultare un professionista del settore.

Vantaggi e svantaggi dell’utilizzo dell’intonaco

L’utilizzo dell’intonaco offre diversi vantaggi e svantaggi da considerare.

Tra i vantaggi troviamo:

  • Protezione: l’intonaco protegge le pareti dall’umidità, dalla pioggia, dal vento e da altri agenti atmosferici, aumentando la durata del muro.
  • Isolamento termico e acustico: l’intonaco può contribuire a isolare il muro dall’esterno, riducendo la dispersione termica e l’effetto dei rumori esterni.
  • Estetica: l’intonaco può migliorare l’aspetto estetico delle pareti, offrendo una finitura uniforme e personalizzata.
  • Resistenza: l’intonaco può aumentare la resistenza del muro alle sollecitazioni esterne.
    Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi da considerare, tra cui:
  • Costi: l’intonaco può essere costoso, soprattutto se si sceglie una finitura personalizzata o si richiede l’intervento di professionisti.
  • Manutenzione: l’intonaco richiede una certa manutenzione nel tempo per evitare problemi come crepe o macchie.
  • Applicazione: l’applicazione dell’intonaco può richiedere competenze specifiche e il processo può essere lungo e complicato.
  • Materiali: alcuni tipi di intonaco possono avere un impatto ambientale negativo a causa dei materiali utilizzati.

In generale, l’utilizzo dell’intonaco è vantaggioso per proteggere e migliorare l’aspetto delle pareti, ma è importante valutare attentamente i costi e i materiali utilizzati prima di procedere con l’applicazione. Inoltre, è necessaria una buona manutenzione per evitare problemi nel tempo.

Cos’è l’intonaco veneziano

L’intonaco veneziano è una particolare tecnica di intonaco decorativo che trae origine dalla città di Venezia. È caratterizzato dall’utilizzo di strati sottili di intonaco a base di calce, sabbia e pigmenti colorati, che vengono applicati sulla parete in modo da creare un effetto marmorizzato o a nubi.

La tecnica prevede l’applicazione di almeno quattro strati di intonaco, ognuno dei quali viene applicato con una spatola e poi levigato con una lucidatrice per ottenere la caratteristica finitura liscia e brillante. Grazie alla presenza di pigmenti colorati, l’intonaco veneziano può essere realizzato in diverse tonalità, dalle più sobrie alle più vivaci.

L’intonaco veneziano è stato utilizzato per decorare interni di prestigiosi edifici fin dal periodo rinascimentale, grazie alla sua eleganza e alla capacità di riflettere la luce in modo particolare, creando effetti di grande impatto visivo. Oggi è ancora molto diffuso e apprezzato in campo decorativo per la sua bellezza e versatilità.

Cos’è l’intonaco deumidificante

L’intonaco deumidificante è un tipo di intonaco che ha la capacità di assorbire l’umidità presente nell’aria e di ridurre l’umidità presente nei muri. Questo tipo di intonaco è particolarmente utile in caso di problemi di umidità in edifici, in quanto può aiutare a prevenire la formazione di muffe e l’insorgere di problemi di salute correlati.

L’intonaco deumidificante può essere utilizzato sia all’interno che all’esterno degli edifici ed è composto principalmente da calce idraulica naturale, sabbia, pozzolana e additivi specifici. La sua composizione lo rende altamente traspirante e permeabile al vapore acqueo, consentendo il passaggio dell’umidità all’interno del muro e la sua evaporazione.

Inoltre, l’intonaco deumidificante può contribuire alla riduzione dei costi di riscaldamento in inverno e di raffreddamento in estate, in quanto agisce come un isolante termico naturale.

Tuttavia, va considerato che l’intonaco deumidificante ha una maggiore porosità rispetto all’intonaco tradizionale, il che lo rende più soggetto alla formazione di sporco e macchie. Inoltre, la sua applicazione richiede una maggiore attenzione e precisione rispetto all’intonaco tradizionale, per evitare problemi di non aderenza alla superficie di supporto.

Cos’è l’intonaco termoisolante

L’intonaco termoisolante è un tipo di intonaco che ha la funzione di isolare termicamente l’edificio, proteggendolo dal calore esterno durante l’estate e dal freddo invernale. Questo tipo di intonaco è composto da materiali che offrono una maggiore capacità di isolamento termico rispetto ai materiali tradizionali, come ad esempio la calce, il cemento o il gesso.

Tra i materiali utilizzati per l’intonaco termoisolante troviamo ad esempio la perlite, la vermiculite, la polistirene espanso (EPS) e la fibra di legno. Questi materiali sono caratterizzati da un’alta capacità di isolamento termico e acustico, resistenza alle intemperie e alla condensa, e bassa conducibilità termica.

L’intonaco termoisolante è particolarmente indicato per edifici che si trovano in zone climatiche con elevate escursioni termiche, ma può essere utilizzato anche per migliorare l’efficienza energetica di edifici già esistenti. Tuttavia, è importante scegliere il giusto spessore dell’intonaco termoisolante in base alle esigenze di isolamento termico dell’edificio e alle condizioni climatiche della zona in cui si trova.

Cos’è l’intonaco fibrorinforzante

L’intonaco fibrorinforzante è un tipo di intonaco rinforzato con fibre sintetiche o di vetro per aumentare la resistenza e la durata dell’intonaco stesso. Le fibre vengono aggiunte alla malta durante la fase di miscelazione e distribuite uniformemente nell’intonaco, migliorando la sua capacità di resistere alle sollecitazioni meccaniche e alle fessurazioni. Questo tipo di intonaco è particolarmente indicato per superfici soggette a vibrazioni, come pareti esterne di edifici vicini a strade trafficate o in prossimità di linee ferroviarie, ma può essere utilizzato anche per la ristrutturazione di edifici storici o monumenti che richiedono una maggior durabilità. Inoltre, l’intonaco fibrorinforzante può essere utilizzato in combinazione con altri tipi di intonaco per ottenere proprietà termoisolanti o acustiche.

Cos’è l’intonaco ignifugo

L’intonaco ignifugo è un tipo di intonaco progettato per aumentare la resistenza al fuoco delle superfici alle quali viene applicato. È composto da materiali ignifughi come la perlite, la vermiculite, la fibra di vetro o la fibra di carbonio che vengono mescolati alla malta per aumentare la sua resistenza al fuoco.

L’intonaco ignifugo viene utilizzato in edifici commerciali, industriali e residenziali per aumentare la sicurezza degli occupanti in caso di incendio. Può essere utilizzato su superfici interne ed esterne, come pareti, soffitti, tramezzi e tubazioni.

In caso di incendio, l’intonaco ignifugo forma una barriera protettiva che ritarda la diffusione delle fiamme e riduce la propagazione del calore. Ciò può aumentare il tempo disponibile per l’evacuazione degli occupanti e ridurre i danni strutturali dell’edificio.

Come ispezionare l’intonaco

Questi fattori richiedono attenzione e manutenzione regolare per preservare la qualità e la sicurezza dell’intonaco esterno.
Per identificare e contrastare il deterioramento degli intonaci, esistono diverse metodologie diagnostiche. La termografia è una delle tecniche principali, relativamente semplice, che utilizza un rilevatore termico per mappare il muro e individuare potenziali aree umide attraverso la rilevazione di zone più fredde. Un’altra tecnica più accurata, ma anche più costosa, è l’endoscopia, che implica l’inserimento di una piccola telecamera all’interno del muro tramite un foro molto piccolo. Questo metodo è invasivo e può causare danni minori alla struttura, quindi è raccomandato solo quando la termografia non è sufficiente per una diagnosi accurata.
Esistono anche metodi più accessibili, come l’analisi visiva con l’uso di una lampada potente, che, pur essendo basilare, è efficace per monitorare le condizioni del muro e intervenire tempestivamente in caso di anomalie. Dopo aver identificato la causa del degrado, è possibile applicare ulteriori strati di intonaco con proprietà impermeabilizzanti o rinforzanti per consolidare la struttura.

Differenza tra intonaco e rasatura

L’intonaco e la rasatura sono due processi diversi che vengono utilizzati per finire la superficie di un muro. L’intonaco viene utilizzato per coprire e livellare una parete grezza, mentre la rasatura viene utilizzata per rifinire una superficie già intonacata.

L’intonaco è uno strato spesso di materiale applicato sulla superficie di una parete grezza per creare una superficie liscia e uniforme. Viene solitamente applicato in due o più strati e può essere realizzato con diversi materiali come la calce, il gesso, il cemento o le resine sintetiche.

La rasatura, d’altra parte, viene applicata sulla superficie dell’intonaco già asciutto e indurito. Questo strato sottile di materiale viene utilizzato per coprire eventuali imperfezioni e creare una superficie liscia e uniforme. Solitamente viene applicata una sola volta e il materiale utilizzato può essere simile a quello dell’intonaco, come ad esempio la calce o il gesso, o può essere una malta a base di resine sintetiche.

Quanto costa rifare l’intonaco interno al mq?

I prezzi dell’intonacatura possono variare in base a diversi fattori, tra cui la zona geografica, il tipo di intonaco, lo spessore dell’intonaco e il tipo di parete su cui verrà applicato. In generale, i prezzi possono oscillare tra i 15 €/mq e i 50 €/mq.

Di seguito, ti fornisco una tabella indicativa dei prezzi al mq per i diversi tipi di intonaco, tenendo conto di una parete di altezza di circa 2,70 metri.

Tipo di intonaco Prezzo al mq indicativo
Premiscelato 15 € – 20 €
Tradizionale 20 € – 30 €
Fonoassorbente 25 € – 32 €
Deumidificante 30 € – 40 €
Termoisolante 35 € – 45 €
Ignifugo 18 € – 25 €
Armato 20 € – 25 €

Ricorda che questi sono solo prezzi indicativi e che il costo effettivo potrebbe variare in base alle specifiche esigenze e alla zona geografica in cui si trova l’immobile. Ti consiglio di richiedere dei preventivi ad esperti del settore per avere un’idea più precisa dei costi.

Malta da ripristino per riparare l’intonaco

La malta da ripristino è un materiale specifico utilizzato nel settore dell’edilizia per il recupero e la protezione delle pareti esterne degli edifici. Quando un intonaco esistente inizia a mostrare segni di usura, come danni dovuti a infiltrazioni d’acqua, variazioni termiche o impatti fisici, la malta da ripristino diventa una soluzione pratica. Questa malta si applica direttamente su superfici precedentemente intonacate per rinnovarne l’aspetto e ripristinarne la funzionalità, offrendo un’alternativa conveniente e di facile applicazione per migliorare la durabilità e l’estetica delle strutture murarie.

Quando si usa la malta da rasatura?

La malta da rasatura è utilizzata quando si desidera migliorare l’aspetto estetico delle pareti interne, che a volte possono risultare irregolari dopo l’applicazione dell’intonaco. Questo strato sottile e maneggevole serve a rendere la superficie più uniforme e liscia, ideale per rinnovare ambienti già intonacati o per rinfrescare l’aspetto di una stanza senza grandi spese. La sua applicazione è rapida e non comporta costi elevati, rendendola una scelta pratica per chi vuole ottenere un effetto estetico omogeneo con facilità.

Consigli utili per l’uso della malta da ripristino e da rasatura

Quando si sceglie la malta da ripristino o da rasatura, è importante tenere a mente alcuni consigli per assicurare che il prodotto sia efficace e non comprometta l’intonaco esistente. Ecco alcune linee guida:

  • Informarsi prima di risparmiare: Anche se può sembrare un intervento secondario, la qualità della malta è fondamentale per la durabilità e l’aspetto dell’intonaco. Optare per prodotti economici può risultare in una qualità inferiore e necessità di manutenzione più frequente.
  • Compatibilità dei materiali: È essenziale selezionare una malta che sia compatibile con lo strato di intonaco sottostante per evitare problemi strutturali. Ad esempio, l’applicazione di una malta grassa su una magra potrebbe non aderire correttamente, causando instabilità.
  • Sostenibilità ambientale: Nel rispetto delle normative ambientali, è preferibile scegliere malte ecocompatibili, prive di sostanze nocive e realizzate con materiali naturali come il sughero, per ridurre l’impatto ambientale e garantire un ambiente domestico più sano.

Seguendo questi suggerimenti, sarà possibile trovare la malta più adatta per ogni specifico intervento, assicurando risultati ottimali sia in termini di prestazioni che di impatto ambientale.

Malta cementizia – Composizione

La malta cementizia è una miscela utilizzata in edilizia per unire mattoni e altri elementi strutturali. Si distingue per l’inclusione del cemento, che agisce come legante, insieme all’acqua e agli aggregati lapidei fini. Il cemento conferisce alla malta la capacità di trasformarsi in una pasta modellabile, che attraverso le fasi di presa e indurimento, acquisisce e mantiene la forma desiderata. Durante la presa, la malta resta flessibile, mentre nell’indurimento diventa solida e definitiva. Questo processo consente alla malta di aderire efficacemente ai mattoni o ad altri materiali prima che si solidifichi completamente.

Tipologie di malta cementizia

Le malte cementizie si classificano in diverse categorie a seconda dell’aggregato impiegato e delle specifiche esigenze di resistenza e budget. Ecco una rassegna delle principali tipologie:

  • Malta Cementizia magra: Contiene una minore quantità di cemento rispetto alla sabbia, con un rapporto di circa 3 kg di cemento per ogni 10 dm³ di sabbia. Questa miscela è meno resistente ma più economica.
  • Malta Cementizia normale: Utilizza 4 kg di cemento per 10 dm³ di sabbia, risultando in una malta versatile adatta a vari contesti edilizi.
  • Malta Cementizia grassa: Con 5 kg di cemento per 10 dm³ di sabbia, questa malta è più resistente ma può presentare fessurazioni se esposta a calore.
  • Malta Cementizia molto grassa: La più ricca di cemento, con 6 kg per 10 dm³ di sabbia, offre alta resistenza ma tende a fessurarsi significativamente, richiedendo attenzioni continue durante la costruzione.

Malta cementizia – dove si usa?

La malta cementizia è impiegata in diversi contesti edilizi, variando a seconda della sua composizione. La malta magra è ideale per muri non strutturali, dove serve principalmente a riempire gli spazi tra mattoni o pietre. La malta normale è versatile, adatta sia per muri portanti che per riempimenti. Le malte grasse e molto grasse sono usate per intonaci e impermeabilizzazioni, grazie alla loro alta resistenza. È fondamentale prestare attenzione durante l’applicazione e l’indurimento della malta per evitare danni strutturali. La malta cementizia è essenziale nell’architettura moderna, ma trova anche applicazione in costruzioni dal fascino più rustico.

FAQ – Intonaco

Che materiale si usa per intonaco?

Il materiale più comunemente utilizzato per l’intonaco è la malta, che è una miscela di sabbia, cemento (o calce) e acqua. Questa combinazione fornisce un rivestimento resistente e aderente che protegge le pareti dagli agenti atmosferici e dall’usura.

Tuttavia, a seconda delle esigenze specifiche e delle condizioni ambientali, possono essere impiegati anche altri materiali, come malte a base di calce, gesso o resine sintetiche. La scelta del materiale dipende principalmente dalle caratteristiche richieste per l’intonacatura e dalle preferenze del progettista o del committente.

Come si fa a fare l’intonaco?

Per fare l’intonaco, è necessario seguire alcuni passaggi specifici:

  1. Preparazione della superficie: La parete su cui verrà applicato l’intonaco deve essere pulita da polvere, sporco e eventuali vecchi rivestimenti. Inoltre, è importante assicurarsi che la parete sia ben asciutta prima di iniziare l’applicazione dell’intonaco.
  2. Preparazione della malta: Si prepara la malta mescolando sabbia, cemento (o calce) e acqua nelle proporzioni corrette. La consistenza della malta deve essere tale da poter essere facilmente spalmata sulla parete senza gocciolare o sgretolarsi.
  3. Applicazione dell’intonaco: Si prende una porzione di malta con una cazzuola e si inizia a spalmarla sulla parete in strati uniformi. Si può utilizzare un’apposita rete metallica per migliorare l’adesione dell’intonaco alla parete, specialmente se questa è molto liscia o irregolare.
  4. Livellamento e rifinitura: Una volta applicato l’intonaco, si procede a livellarlo e a renderlo uniforme con una spatola o una frattazzo. È importante lavorare in modo rapido e preciso, poiché l’intonaco inizia ad asciugare rapidamente una volta applicato.
  5. Eventuale decorazione: Se si desidera, è possibile aggiungere decorazioni o texture all’intonaco utilizzando apposite strumentazioni durante la fase di rifinitura.
  6. Asciugatura: L’intonaco deve poi essere lasciato asciugare completamente prima di applicare eventuali finiture o pitture.

Seguendo questi passaggi con cura e precisione, è possibile ottenere un’intonacatura di qualità che protegga e valorizzi le pareti della propria abitazione.

Che differenza c’è tra intonaco e malta?

L’intonaco e la malta sono entrambi materiali da costruzione utilizzati per rivestire le pareti, ma hanno differenze significative:

  1. Composizione: L’intonaco è una miscela più fine e lavorabile di sabbia, cemento (o calce) e acqua, spesso arricchita con additivi per migliorarne le proprietà. La malta, d’altra parte, è una miscela più grossolana di sabbia e cemento (o calce) con una proporzione diversa rispetto all’intonaco.
  2. Utilizzo: L’intonaco viene principalmente utilizzato come rivestimento finale delle pareti, sia interne che esterne, per proteggerle dagli agenti atmosferici e migliorarne l’estetica. La malta, invece, è più spesso impiegata come legante per unire mattoni, blocchi o pietre durante la costruzione di muri e strutture.
  3. Texture e finitura: L’intonaco è generalmente più liscio e aderente rispetto alla malta, che può essere più grezza e porosa a causa della sua funzione strutturale. Di conseguenza, l’intonaco è spesso utilizzato per creare superfici lisce e uniformi, mentre la malta può essere visibile nei giunti tra i mattoni o le pietre.

Quando si mette l’intonaco?

L’intonaco viene solitamente applicato durante la fase finale della costruzione di un edificio, dopo che le pareti sono state completate e sono state eseguite tutte le lavorazioni necessarie, come l’installazione degli impianti e la messa in opera delle strutture murarie. Una volta che la superficie muraria è stata preparata adeguatamente e sono state eseguite tutte le lavorazioni preliminari, si procede con l’applicazione dell’intonaco. Questo avviene tipicamente prima della fase di finitura, durante la quale si applicano eventuali decorazioni, pitture o altri trattamenti superficiali. In alcuni casi, l’intonaco può essere applicato anche in fasi successive, ad esempio per correggere eventuali imperfezioni o danni alle pareti esistenti.

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