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Edilizia libera: Tutto ciò che devi sapere

edilizia libera

Sei alla ricerca di informazioni sull’edilizia libera ma non sai da dove cominciare? Non preoccuparti, sei nel posto giusto! L’edilizia libera è un termine che può creare confusione e incertezza in molti, ma con un po’ di conoscenza e comprensione, è possibile ottenere una visione più chiara e completa di questo argomento.

In questo articolo, ti guiderò attraverso tutto ciò che devi sapere sull’edilizia libera, spiegandoti cosa significa esattamente questo termine e quali sono i vantaggi e le sfide associate ad essa. Ti fornirò anche informazioni sui regolamenti e le normative vigenti in Italia, in modo che tu possa essere sicuro di agire in conformità con la legge. Ma non basta, vedremo degli esempi e le FAQ finali.

Se sei interessato all’edilizia libera come soluzione per la costruzione di edifici privati, questo articolo ti fornirà le informazioni di base per valutare i pro e i contro di questa opzione e aiutarti a prendere una decisione informata.

Cos’è l’edilizia libera

L’edilizia libera è quell’insieme di interventi edili che non richiedono permessi. Non si devono richiedere autorizzazioni comunali, ne avere dei titoli abitativi. Sono interventi edili che si possono fare in autonomia rispettando i regolamenti e le norme vigenti che ovviamente bisogna conoscere.

Ci sono alcuni vantaggi nell’edilizia libera, come ad esempio la possibilità di risparmiare tempo e denaro evitando la complessa burocrazia che spesso circonda la pianificazione e la costruzione di un edificio. Tuttavia, l’edilizia libera comporta anche alcuni rischi e sfide, tra cui la necessità di rispettare le normative di sicurezza, le regole urbanistiche e le normative ambientali.

In Italia, l’edilizia libera è regolamentata dal Codice Civile e dal Codice Penale, che stabiliscono le regole e le limitazioni per la costruzione di edifici privati. Ad esempio, il Codice Civile stabilisce che i proprietari possono costruire “opere di minima entità” senza la necessità di permessi edilizi, mentre il Codice Penale prevede sanzioni per coloro che costruiscono senza rispettare le normative vigenti.

E’ importante sottolineare che, anche se l’edilizia libera può sembrare una soluzione semplice e rapida per la costruzione di edifici privati, la mancata conformità alle normative di sicurezza e ambientali può comportare conseguenze molto gravi. Pertanto, prima di intraprendere qualsiasi progetto di edilizia libera, è necessario valutare attentamente i rischi e consultare un professionista esperto nel campo.

In sintesi, l’edilizia libera è un’opzione disponibile per coloro che desiderano costruire un edificio privato senza richiedere un permesso edilizio. Tuttavia, è importante tenere a mente che ci sono regole da rispettare e che l’edilizia libera comporta rischi e sfide. Consultare un esperto e conoscere le normative vigenti è fondamentale per evitare sanzioni e problemi futuri.

Esempi di Edilizia libera

Cerchiamo di capire meglio cosa si intende per edilizia libera con alcuni esempi concreti. L’edilizia libera può essere utilizzata in diversi contesti, come ad esempio la costruzione di una casa privata, un’officina, un capannone, un deposito o un garage.

Un esempio di edilizia libera potrebbe essere la costruzione di una piccola capanna in legno nel giardino di casa. Se la capanna ha dimensioni e altezza contenute, è possibile costruirla senza richiedere un permesso edilizio, rispettando naturalmente le normative urbanistiche e ambientali in vigore.

Un altro esempio di edilizia libera potrebbe essere la costruzione di un garage privato adiacente alla propria abitazione. Anche in questo caso, se le dimensioni del garage sono inferiori ad una certa soglia stabilita dalla legge, è possibile procedere senza dover richiedere un permesso edilizio.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’edilizia libera non è sempre la soluzione più appropriata per la costruzione di edifici privati. In alcuni casi, può essere necessario richiedere un permesso edilizio per garantire la conformità alle normative di sicurezza e ambientali, evitando problemi futuri.

In sintesi, l’edilizia libera può essere utilizzata per la costruzione di edifici privati in diverse situazioni, come la costruzione di una capanna, di un garage o di un deposito. Tuttavia, è importante sempre verificare la conformità alle normative vigenti e valutare attentamente i rischi e le sfide prima di intraprendere qualsiasi progetto di edilizia libera.

Il pergolato è edilizia libera?

Il pergolato è una struttura in legno o metallo, spesso utilizzata per creare un’area coperta all’aperto per il relax o per la protezione dal sole. È considerato edilizia libera perché, rispetto ad altre strutture coperte come una tettoia, non ha un tetto completo ma solo una copertura a graticcio o a lamelle, che consente il passaggio di luce e aria.

Secondo la legge italiana, l’edilizia libera è quella che non richiede alcuna autorizzazione edilizia, purché la struttura sia stabile, non abbia carattere di permanenza e non pregiudichi la sicurezza e la salubrità degli ambienti circostanti. Inoltre, la struttura non deve essere collocata in aree sottoposte a vincoli ambientali, culturali o paesaggistici.

Il pergolato rientra nella categoria di edilizia libera perché non ha un tetto completo e non ha un carattere di permanenza, ovvero può essere smontato in qualsiasi momento senza lasciare tracce permanenti. Tuttavia, se la struttura dovesse superare determinate dimensioni o venire utilizzata per scopi diversi dal relax o dalla protezione dal sole, potrebbe essere necessario richiedere un permesso edilizio.

In sintesi, il pergolato è un esempio di edilizia libera poiché rispetta le norme previste dalla legge italiana in materia di edilizia libera. È importante sottolineare, però, che l’edilizia libera deve essere sempre realizzata con attenzione e responsabilità, valutando attentamente le normative in vigore e i rischi associati alla struttura, per garantire la sicurezza e la salubrità degli ambienti circostanti.

Se invece sei interessato alla costruzione d una tettoia in legno qui puoi trovare tutte le informaioni e i prezzi.

Vantaggi e svantaggi dell’edilizia libera

Vediamo di elencare i vantaggi e gli svantaggi che ha l’edilizia libera, tenendo presente che la possibilità del fai-da-te deve comunque avere delle competenze tecniche di base.

Vantaggi dell’edilizia libera:

  • Minori costi: l’edilizia libera può essere una soluzione più economica rispetto alla costruzione di un edificio con permesso edilizio, in quanto non comporta costi aggiuntivi per la progettazione e la documentazione necessaria per ottenere il permesso.
  • Maggiore libertà creativa: l’edilizia libera può consentire una maggiore libertà creativa nel design e nella costruzione di edifici privati, poiché non ci sono restrizioni specifiche in termini di altezza, superficie o forma dell’edificio.
  • Tempi di costruzione più brevi: l’edilizia libera può comportare tempi di costruzione più brevi rispetto alla costruzione di un edificio con permesso edilizio, poiché non è necessario attendere l’approvazione del progetto e il rilascio del permesso.

Svantaggi dell’edilizia libera:

  • Rischi legali: l’edilizia libera può comportare rischi legali se la struttura non rispetta le normative urbanistiche, ambientali o di sicurezza in vigore, con conseguente possibile demolizione dell’edificio e sanzioni pecuniarie.
  • Mancanza di garanzie: l’edilizia libera non prevede l’intervento di un professionista che possa garantire la qualità della costruzione e la sicurezza dell’edificio.
  • Maggiore difficoltà di vendita: l’edilizia libera può rendere più difficile la vendita dell’edificio in futuro, poiché potrebbe non essere considerata una costruzione ufficiale e non avere la garanzia della conformità alle normative in vigore.

In sintesi, l’edilizia libera presenta vantaggi in termini di minori costi, maggiore libertà creativa e tempi di costruzione più brevi, ma presenta anche alcuni svantaggi come i rischi legali, la mancanza di garanzie e la maggiore difficoltà di vendita dell’edificio. È importante valutare attentamente i pro e i contro dell’edilizia libera prima di intraprendere qualsiasi progetto, per garantire la sicurezza e la legalità dell’edificio.

Normative e regolamenti dell’edilizia libera

L’edilizia libera è disciplinata dal Codice Civile e dalle normative regionali e comunali.

Il Codice Civile prevede che ogni proprietario di un terreno possa costruire su di esso, salvo che ciò sia vietato da specifiche leggi o regolamenti comunali o regionali.

Le normative e i regolamenti comunali e regionali, invece, stabiliscono le norme e le procedure per la realizzazione di opere edilizie e definiscono i limiti alle libertà del proprietario, al fine di garantire la sicurezza, la salubrità e il decoro del territorio.

Il quadro normativo è abbastanza complesso e di seguito ne avrai uno stralcio, la cosa migliore è andare a chiedere in comune negli uffici preposti.

Ecco comunque alcuni esempi di normative e regolamenti dell’edilizia libera in Italia:

  • Codice Civile (articoli 873 e seguenti)
  • Legge n. 10/1991, “Norme per la razionalizzazione dell’uso dell’energia e per la tutela dell’ambiente”, che stabilisce le norme in materia di efficienza energetica negli edifici e degli impianti termici.Legge n. 47/1985, “Norme in materia di impianti termici negli edifici”
  • Decreto Legislativo n. 42/2004, “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, che disciplina la tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico.Decreto legislativo n. 81/2008, “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”.
  • Decreto Legislativo n. 163/2006, “Codice dei contratti pubblici”, che disciplina l’acquisizione di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni, comprese le opere edili.
  • Decreto Legislativo n. 81/2008, “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”, che stabilisce le norme in materia di sicurezza e igiene sul luogo di lavoro.
  • Decreto Legislativo n. 192/2005, “Norme in materia ambientale”, che stabilisce le norme in materia di protezione ambientale e gestione dei rifiuti.

Se hai bisogno di informazioni più specifiche sulle norme e i regolamenti dell’edilizia libera in Italia, ti consiglio di rivolgerti alle autorità competenti nel tuo comune o nella tua regione.

In particolare, puoi rivolgerti al servizio Edilizia del tuo Comune, al quale spetta il compito di gestire le autorizzazioni per le opere edilizie, rilasciare i permessi di costruire, e fornire informazioni sulle norme e i regolamenti locali.

Inoltre, esistono numerosi professionisti (geometri, ingegneri, architetti) che possono fornirti assistenza e consulenza nel campo dell’edilizia libera, aiutandoti a comprendere le norme e i regolamenti applicabili al tuo caso specifico e a redigere la documentazione necessaria per l’ottenimento delle autorizzazioni.

Edilizia libera: un glossario di ciò che si può fare

L’edilizia libera è quella forma di lavori in casa che non richiede particolari autorizzazioni dal Comune e che non necessita della presentazione di alcuna documentazione per l’inizio delle attività. In altre parole, non è necessario richiedere il permesso di costruire, la Cil, la Cila o la Scia per eseguire questi lavori.

Di recente, un decreto delle Infrastrutture-Semplificazione ha fornito un elenco esemplificativo delle opere libere. Sebbene non si tratti di un elenco esaustivo, questo glossario definisce in modo preciso i lavori di manutenzione e miglioramento che non richiedono alcuna autorizzazione specifica da parte dei Comuni.

Il nuovo elenco traccia una netta distinzione tra una moltitudine di piccoli interventi di manutenzione e miglioramento che, nel Testo unico edilizia (Dpr 380/2001), vengono indicati solo per capitoli. Il glossario fornisce invece una serie di interventi specifici di manutenzione e miglioramento.

In pratica, questo nuovo glossario indica i casi in cui i Comuni non potranno più imporre alcun vincolo o richiedere la presentazione di alcuna documentazione per l’inizio delle attività, neanche richiamandosi all’autonomia locale.

Glossario Unico per gli interventi di edilizia libera

Il decreto emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.81 del 7 aprile 2018, specifica quali interventi edilizi non richiedono alcun permesso, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 222, a condizione che si rispettino le normative comunali e le norme di settore riguardanti la disciplina dell’attività edilizia, comprese quelle per la sicurezza antisismica, antincendio, igienico-sanitaria, l’efficienza energetica, la tutela dal rischio idrogeologico e le disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al d.lgs. n. 42/2004.

L’elenco, non esaustivo, è suddiviso in 58 tipologie di opere relative a 12 categorie di intervento, tra cui:

  • Manutenzione ordinaria: Rientrano in questa categoria gli interventi edilizi finalizzati alla riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e alla manutenzione degli impianti tecnologici già esistenti, come ad esempio interventi di riparazione o sostituzione sulla pavimentazione esterna e interna, intonaco, rivestimenti, serramenti, ascensore, impianto elettrico e impianto idro-sanitario.
  • Pompe di calore di potenza termica inferiore a 12 kW: Si tratta di interventi finalizzati all’installazione di pompe di calore aria-aria con potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW.
  • Depositi di gas di petrolio liquefatto di capacità non superiore a 13 mc: Si includono in questa categoria i depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 13 mc.
  • Eliminazione delle barriere architettoniche: Questo tipo di interventi riguarda la rimozione di barriere architettoniche che non richiedono la realizzazione di ascensori esterni o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio.
  • Attività di ricerca nel sottosuolo: Si tratta di opere temporanee finalizzate all’esecuzione di attività di ricerca nel sottosuolo di carattere geognostico, escluse le attività di ricerca di idrocarburi, in aree esterne al centro edificato.
  • Movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e pratiche agro-silvo-pastorali: Questa categoria comprende gli interventi di movimento di terra strettamente necessari per l’esercizio dell’attività agricola e delle pratiche agro-silvo-pastorali, inclusi gli interventi su impianti idraulici agrari.
  • Serre mobili stagionali sprovviste di strutture in muratura: Si includono in questa categoria le serre mobili stagionali, funzionali allo svolgimento dell’attività agricola, sprovviste di strutture in muratura.
  • Pavimentazione di aree pertinenziali: Questi interventi riguardano la pavimentazione e la finitura di spazi esterni, anche per le aree di sosta, che rispettano l’indice di permeabilità stabilito dallo strumento urbanistico comunale, compresa la realizzazione di intercapedini interrate, vasche di raccolta delle acque e locali tombati.
  • Pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici: Si tratta di pannelli solari fotovoltaici destinati a servire gli edifici, da realizzare al di fuori della zona A) di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici del 2 aprile 1968, n. 1444.

Aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza:

  • Costruzioni temporanee per il turismo: Si possono installare strutture leggere, anche prefabbricate, come roulotte, camper, case mobili e imbarcazioni, all’interno di strutture ricettive all’aperto previamente autorizzate dal punto di vista urbanistico, edilizio e paesaggistico, secondo le normative regionali di settore. Nel caso di gazebo, stand fieristici, tensostrutture e aree di parcheggio provvisorio, la loro installazione richiede una comunicazione di avvio lavori, mentre le manutenzioni e le rimozioni sono considerate edilizia libera.
  • Opere contingenti temporanee: Sono opere realizzate per soddisfare esigenze contingenti e temporanee e devono essere rimosse entro un termine massimo di novanta giorni dal cessare della necessità.
    Saranno pubblicati ulteriori decreti per completare l’elenco delle opere edilizie che possono essere realizzate tramite Cila, Scia, permesso di costruire o Scia alternativa al permesso di costruire.

Alcuni esempi del glossario

Ecco l’elenco completo previsto nel decreto 7-4-2018 in Gazzetta Ufficiale.

I lavori in edilizia libera più comuni, che estrapoliamo dall’elenco che vedi sopra, riguardano gli interventi edili come opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, quali per esempio:

  • pavimentazione esterna e interna o sistemi anti intrusione;
  • interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW;
  • interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni, installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti, previamente autorizzate sotto il profilo urbanistico.

Gestione e coordinamento dei lavori in edilizia libera

È importante tenere presente che l’obbligo di nomina del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione (e di invio della notifica preliminare) resta valido ai sensi dell’art. 90 comma 4 del Dlgs 81/08, nel caso in cui siano presenti più imprese esecutrici, anche non contemporaneamente, impegnate nei lavori di edilizia libera.

Ad esempio, se si desidera ristrutturare il proprio bagno o la cucina e si chiama un’impresa per i lavori edili e una per i lavori idraulici (e magari anche un elettricista), è necessario rispettare la normativa sopracitata e nominare obbligatoriamente il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione, il quale si occuperà di redigere il PSC (piano sicurezza e coordinamento), controllare il POS delle aziende e effettuare sopralluoghi in cantiere per garantire l’applicazione delle disposizioni contenute nel PSC e nelle norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Si sottolinea che la mancata nomina del coordinatore della sicurezza da parte del committente costituisce una violazione di carattere penale, con sanzioni che prevedono l’arresto sino a sei mesi o una ammenda fino a 6400 €.

FAQ edilizia libera

A titolo solo riassuntivo vediamo alcune domande che comunemente le persone si fanno prima di intraprendere lavori in edilizia libero. Lo scopo non è quello di essere esaurienti, per questo ci sono i contenuti specifici dell’articolo.

Ecco alcune domande frequenti sull’edilizia libera:

Cos’è l’edilizia libera?
L’edilizia libera è un regime semplificato per la realizzazione di opere edilizie di modesta entità, che non richiedono la presentazione di una domanda di permesso di costruire o di una comunicazione di inizio lavori.

Quali opere possono essere realizzate in edilizia libera?
Le opere che possono essere realizzate in edilizia libera variano a seconda del comune e delle normative locali, ma di solito includono interventi di manutenzione ordinaria, piccoli interventi di ristrutturazione e riparazione, l’installazione di pannelli fotovoltaici o solari, la pavimentazione di aree pertinenziali, l’eliminazione di barriere architettoniche, e altre opere di modesta entità.

Chi può fare l’edilizia libera?
L’edilizia libera può essere effettuata da privati cittadini, proprietari di immobili, condomini, imprese edili e altri soggetti interessati.

Quali sono le limitazioni dell’edilizia libera?
L’edilizia libera ha alcune limitazioni, tra cui la dimensione dell’opera (solitamente limitata a una superficie massima), il tipo di opere che possono essere realizzate (limitate a opere di modesta entità), e l’obbligo di rispettare le normative locali in materia di urbanistica, ambiente, salute e sicurezza.

È necessario avere un tecnico abilitato per l’edilizia libera?
Non è necessario avere un tecnico abilitato per l’edilizia libera, ma è consigliabile avere una conoscenza sufficiente delle normative locali e delle tecniche di costruzione per garantire la sicurezza e la qualità dell’opera.

Quali documenti sono necessari per l’edilizia libera?
I documenti necessari per l’edilizia libera variano a seconda del comune e delle normative locali, ma di solito includono una dichiarazione di inizio attività (DIA), una comunicazione di fine lavori e la documentazione tecnica relativa all’opera da realizzare.

Quali sono i vantaggi dell’edilizia libera?
Gli vantaggi dell’edilizia libera includono la semplificazione delle procedure burocratiche, la riduzione dei costi di realizzazione dell’opera, la maggiore flessibilità e la velocità di esecuzione dell’opera.

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